Dolomiti Trekking Escursionismo

Trekking al Lé de Limo e Malga Gran Fanes

  • Dove: Rifugio Gran Fanes
  • Località e quota di partenza: Camping Sass Dlacia o Capanna Alpina 1726 m
  • Quota di arrivo: 2159 m
  • Dislivello: 433 m
  • Difficoltà: e
  • Gruppo Montuoso: Dolomiti di Fanes, Cunturines Fanis

Bella e panoramica escursione dalla Val Badia nel parco naturale Fanes-Sennes-Braies

Dal campeggio Sass Dlacia in Val Badia, dove abbiamo fatto campo base, partiamo  scarponi ai piedi verso la Capanna Alpina (dove volendo si può parcheggiare la macchina). Da qui parte il sentiero per la Malga Gran Fanes, lago di Limo e omonimo colle.

campo-base-sass-dlacia

Il sentiero 11 è sempre ben marcato con paline rosse-bianco-rosse, questo è anche il percorso fatto dall’alta via n.1 delle dolomiti e del tour in Mountain Bike di Fanes.

Si parte in falso piano per poi attaccare con una ripida scalinata che porta al passo Tadega 2153 m, un primo punto panoramico sul Sella. Ci si inoltra poi a piedi nella pianeggiante valle che fra vari sali e scendi ci porta alla conca verdegiante del rifugio Gran Fanes 2014 m, con molti animali al pascolo e il Rio Fanes che scorre verso Cortina e da cui arriva qui proprio un sentiero.

Qui ai piedi del Monte Castello (meta anche scialpinistica), del Mont Bechéi, Sas dai Bec, Sass Diisc, ci si incammina verso il lago di Limo 2159 m. Oltrepassato il lago si arriva al passo dove ci affacciamo sulla conca di Pices Fanes, in basso l’anfiteatro delle marmotte con la caratteristica conformazione rocciosa a forma di arena.

Scendendo si può andare al rifugio Fanes verso Pederù (San vigilio di Marebbe) da dove parte un altro percorso interessante che porta sempre qui. Sul sentiero molti fiori fra cui le stelle alpine e qualche marmotta.

Gran bella gita in buona compagnia 🙂 con Erika,  Alessandro e Roberto… per non parlar del cane… Cannella!

A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

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