Canyoning

CANYONING in VALCHIAVENNA…

Scritto da Elena

tra esplorazione e avventura


“ il rombo delle cascate copre ogni rumore, ci s’intende a gesti, mentre si cercano le parole per parlare, scendere ancora il monte, entrare nell’acqua e nella natura. Odore dolce di erbe bagnate,il mondo del canyon è un mondo selvaggio e dolce,musiche fragorose ed armoniche,mentre si cerca l’uscita dalla gola,il sole dei prati,dove il fiume ridiventa orizzontale e l’ombra ridiventa calore ed il fragore incessante dell’acqua ridiventa un mormorio verde-azzurro del torrente sui sassi del bosco. “…

( da “LE PIETRE DEL MONTE” di Gigliotti-Marchini 1982 )

La curiosità e la voglia di scoperta è sempre stata alla base della nostra attività sulle montagne . Le vie nuove sulle pareti in quota della Bregaglia e della Codera e sulle falesie e big wall di fondovalle della Valchiavenna e Valle Spluga sono il risultato di anni di esplorazione e di febbrile attività.

La stessa motivazione – curiosità e voglia di avventura- ha spinto in questi ultimi decenni noi guide alpine della Valchiavenna con colleghi lombardi ed elvetici ad esplorare il mondo selvaggio e nascosto dei torrenti, dei canyons della nostra Valle .

La storia di quest’esplorazione prende avvio verso la metà degli anni ’90 e via via continua fino ai giorni nostri con le ultime nuove discese di pochi anni orsono.

Ogni canyon ha una storia a sé …

è la storia dell’acqua che ne ha lavorato i fianchi , quella delle piene che ne ha stravolto il corso, quella dei pescatori che per primi ne hanno conosciuto gli angoli più nascosti e pescosi fino a noi canyonisti che ne abbiamo percorso ogni metro , senza mai abbandonarne l’alveo , godendo della “cosa nuova “ , della scoperta dietro ogni ansa e ogni salto d’acqua del torrente … dalla sua nascita in alto sulla montagna, al suo “inforrarsi” fino al suo aprirsi di nuovo alla luce della valle.

“…perché non scendere dove scende l’acqua,
a cercare,
a rovistare tra meandri-laghi e scintille di sole
nelle cascate
Rocce umide,scure ed accoglienti,erba scura e
fresca,acqua gelida e leggera. “

(da “LE PIETRE DEL MONTE” di Gigliotti-Marchini 1982 )

Lascio ora che siano le immagini a “raccontare” le sensazioni e le emozioni di quest’avventura esplorativa dei più bei canyons della Valchiavenna …

Dal gioco con l’acqua viva alle impegnative calate in corda in cascata , dai salti alti nelle pozze profonde e scure al nuotare tranquillo nelle acque trasparenti delle grandi anse…
Ogni immagine racconta di un momento unico del mondo del canyon ed oltre all’acqua ci parla di levigate rocce granitiche,di alte pareti a picco sul torrente , di angoli di selvaggia bellezza …là dove l’occhio del profano non riesce ad arrivare…

Acqua viva, roccia e scintille di luce …
Una nuova dimensione dell’esplorazione della nostra Montagna.
Così per noi il canyoning in Valchiavenna.

Renata Rossi guida alpina

Geografia dei torrenti esplorati ed attrezzati in Valchiavenna:

Val Bregaglia

  1. Torrente Bondasca (Bondo –CH)
  2. Torrente Lovero (Dogana Villa di Chiavenna)
  3. Torrente Valle Aurosina (S.Croce di Piuro )
  4. Torrente Scilano (Borgonuovo di Piuro)
  5. Torrente Zernone ( Villa di Chiavenna)
  6. Acqua Colda (Borgonuovo di Piuro )

Valle Spluga

  1. Torrente Rabbiosa (Fraciscio-Campodolcino )

Val Chiavenna

  1. Torrente Boggia (Val Bodengo – Gordona)
  2. ( uno dei tre canyons più belli d’Europa )
  3. Torrente Pilotera (Val Pilotera- Gordona )
  4. Val Pesciadello ( affl sx Val Pilotera –Gordona )
  5. Valle Mengasca ( Samolaco- S.Pietro )
  6. Valle Casenda ( Samolaco- Casenda)
  7. Torrente Bolgadregna ( Samolaco)
  8. Valle Trebecca – Scarione (Samolaco)
  9. Valle Lobbia (Samolaco )
  10. Val Pissotta (Samolaco )
  11. Valle Pioggiosa (Samolaco )

Alpinismo & Co Ringrazia Renata Rossi per testi, foto e articoli

A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

1 commento

  • Ho fatto Canyoning in Val Bodengo con la Renata Rossi ed è stata un’esperienza bellissima a contatto con la natura! E’ un modo diverso ed affascinante di vivere la montagna.

    Elena

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