Alpinismo su ghiaccio Sci Alpinismo

Breithorn Occidentale 4165m

Il mio primo 4000

Relazione:

Dove: Breithorn Occidentale 4165 mt

Gruppo Montuoso: gruppo del Monte Rosa – Alpi Occidentali

Località e quota di partenza: Cervinia – Valle d’Aosta – Italia. Prendere la funivia che si suddivide in tre tronconi che porta al rifugio Guide del Cervino, a 3480 metri (notevole sbalzo di quota)

Quota di arrivo: 4165mt

Dislivello di salita: 685 mt

Difficoltà: F

Tempo salita: circa 2.30 in condizioni normali, traccia su ghiacciaio.

Attrezzatura consigliata: corda, imbrago, ramponi, picozza, scarponi ramponabili

Note:

considerato il più facile 4000 delle Alpi, il Breithorn Occidentale rimane comunque una meta di tutto rispetto, tenendo conto della quota che si fa sentire, del suo sviluppo e del conseguente impegno fisico,  del vasto Plateau che presenta a seconda della stagione molti crepacci più o meno scoperti.
Noi abbiamo trovato il ghiacciaio completamente coperto di neve, nascondendoci alla vista i crepacci.

E’ giunta l’ora del battesimo del 4000….

Siamo partiti la sera prima da Milano, per non fare la levataccia il mattino seguente, ma anche per il piacere di gustarci una bella cenetta fra amici e condividere   2 camere e un bagno a Montjovet, nel B & B “Il Nigra” consigliato da Marco (che si è rivelato un’ottima scelta).

Ore 6.00 del mattino ci raggiunge il nostro amico Marco da Biella, una breve colazione dove assistiamo al delirio mattutino di Marcone 🙂  e poi via…..verso Cervinia!!!

Al parcheggio ci infiliamo gli scarponi, prendiamo zaino, picche e con tutto quello che serve ci dirigiamo verso la funivia (per avere lo scontoGRUPPOci vogliono almeno 5 persone, ma sembra che qualcuno si trovi sempre).

Affrontiamo il notevole dislivello che da Cervinia ci porta fino al Rifugio “Guide del Cervino”, a 3480 metri…nessuno sembra risentire della quota fortunatamente.

In quota vige la regola: non si sa mai come reagirai!!!

Preparazione della cordata su ghiacciaio:

ci si lega subito fuori dalla funivia, prepariamo 2 cordate da 2 componenti ciascuna, collegando l’imbragatura alla corda tramite un barcaiolo realizzato su un moschettone collegato all’anello di servizio (il barcaiolo, nodo di autoassicurazione, serve per modifcare velocemente la lunghezza della corda rimanendo sempre assicurati ad essa).

I capi di corda collegati all’imbrago tramite un nodo delle guide con frizione. I nostri istruttori hanno avuto particolare cura nel farci imparare questi nodi fondamentali, come il barcaiolo e il mezzo barcaiolo, in quanto sono la base per poter andare in giro sicuri (da eseguire correttamente con una o due mani). Fra me e Marco due nodi a palla. La settimana precedente, io Stefano e Marcone ci siamo ritrovati a casa a simulare la cordata e a legarci insieme, ripassando nodi, asola di bloccaggio, cordino da ghiacciaio e paranchi. Non si sa mai…

Verso il Colle del breithorn:

finalmente legati, ci dirigiamo verso il Colle del breithorn, le piste da sci sono abbastanza sgombre. Io sono legata con Marco (a cui ho fatto un p’ò patire il passo in quanto non riuscivo a tenere una falcata come la sua, e lui a rallentare come me), Stefano con Marcone. Il mio compagno di cordata è già salito 3 volte sul Breithorn,  mentre per noi tre Milanesi è stata la prima volta. Il bellissimo panorama in questa prima parte rimane purtroppo offeso da tralicci e impinati da sci.

Plateau:

una volta giunti al colle il panorama cambia, si apre davanti a noi un’ampia distesa ghiacciata, uno spettacolo!! Un fantastico panorama costellato di cime oltre i 4000, che porta verso il Monte Rosa. Però che caldo….ci siamo forse un p’ò attardati. Questa è laparte più insidiosa, sotto la neve un dedalo di crepacci, oggi comunque coperti e chiusi da neve…. prestare attenzione durante la traversata del plateau a seconda delle condizioni. Molti sono gli scialpinisti che ci accompagnano, le guide, gli istruttori, chi più allenato chi meno.

La pinna finale:

la traversara è lunga, ma finalmente arriviamo sotto il muro finale dove alla base troviamo parecchie persone. Ci fermiamo a riposare perché Stefano non sta molto bene. Il caldo e la quota e forse non una ottima condizione fisica lo stanno provando. Però tiene duro….riprendiamo la marcia, prendiamo il traverso che va a sinistra per poi tagliare verso la vetta a detra.

Vuoi per l’orario, vuoi per la bella giornata la vetta è presa d’assalto, come noi tante altre persone hanno la stessa voglia, lo stesso sogno di arrivare fino in cima. Alcuni preoccupatamente non attrezzati…senza ramponi e senza picozze. Altri non cedono il passo, spingono e ramponano corde…purtroppo  fra le corde ramponate rientra anche quella di Marco, calpestata da un enorme tedesco che mi spintona, si infila fra me e Marco e poi ovviamente fa il danno.

La Vetta:

Riusciamo a superare il traffico della diagonale, a tratti fermandoci o rallentando perché siamo intasati (io ne approfitto per tirare il fiato 🙂 )e prendiamo a destra verso la cima del Breithorn!! Trovo la cima relativamente spaziosa e io e Marco riusciamo a trovare il nostro angolino. Che emozione! Una vista magnifica a 360° che spazia dal cervino al monte Rosa, una sensazione unica. Impressionante la  parete Nord, che sprofonda dalla vetta per 1.500 metri sul bacino glaciale del Gorner.

Stefano guidato da Marcone (che gli fa il passo) riesce a tenere duro e ad arrivare in cima un 15/20 minuti dopo la mia cordata….GRANDI.….ad un certo punto pensavo che si fossero fermati. Complimenti a Ste che ha tenuto DUUROOOO!!!! 😉

E invece eccoci tutti riuniti in cima!!

Il ritorno:

Il ritorno dovrebbe essere più veloce, ma come all’andata siamo stati lenti (fra traffico, malessere di Ste, preparazione cordata ecc… praticamente 4 h quando in teoria ne basterebbero 2.30 / 3 h), il caldo ci massacra. Ci impieghiamo circa 3 ore….. Comunque fra una risata e l’altra, una battuta e qualche scemenza riusciamo a prendere la funivia per soli 5 minuti…che corsa gli ultimi 10 minuti di strada!!! Gli ultimi metri in salita fino a quella maledetta funivia mi hanno ucciso… (il paragone migliore è quello che si prova durante un 400 m in pista durante una gara di atletica leggera!!)

Però o era così o così….altrimenti si rimaneva su a dormire!! La prossima volta sarà meglio calcore i tempi….anche questa è una esperienza.

In definitiva: grazie ai compagni di cordata…una gran bella giornata!! Al prossimo 4000… 😀

Testo e foto di Elena Monistier

Alpinismo and Co è salito sul breithorn con Marco di varasc.it ARTICOLO di varasc.it

A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

6 Comments

  • complimenti! spero di poterlo fare anche io st’estate (agosto 2016)…anche se da due anni “combatto col diabete”(ma lo controllo bene, per fortuna…)…sarà anche il mio primo 4000 (anche se di 3500-3800 ne ho decine e decine…); spero solo che la mia età me lo consenta.. BRAVI…e grazie:-)
    Stefano

  • Ciao ragazzi,

    sono salito alla Vincent ed al Balmenhorn, altro bel giretto tranquillo che vi consiglio..

    Marco

  • Nonostante un orecchio ustionato con vesciche GRAN BELLA GIORNATA!!!! Da rifare con gli sci!!! Che dici Marcone???! Posso farcela con gli sci?

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